Il professor Gianmario Demuro ha inquadrato l’argomento in primo luogo riepilogando la sequenza temporale delle riforme successive al referendum del 1991 (preferenza unica) e 1993 (maggioritario) e le leggi elettorali via via adottate. La prima legge (Mattarella) introdusse un sistema maggioritario uninominale, con un correttivo proporzionale, riguardante un terzo dei seggi, allo scopo di dare diritto di tribuna anche alle forze politiche minoritarie. Il mattarellum venne utilizzato dal 1994 al 2005, quando il centrodestra varò una legge proporzionale con premio di maggioranza (Calderoli), poi modificato per tenere conto dei rilievi della Corte Costituzionale, con la legge attuale, peraltro adattata alla nuova situazione creata dalla riduzione del numero dei parlamentari soltanto per quanto riguarda la dimensione dei collegi. Nella recente tornata elettorale per via della divisione fra le forze di opposizione, la coalizione vincente ha potuto usufruire di un effetto ‘ipermaggiortario’ ed ottenere quindi una maggioranza significativa in entrambe le camere.
Gli elementi di debolezza rilevati riguardano:
- collegi troppo vasti
- la legge è costruita sul ceto politico, da cui dipendono le candidature
- la governabilità è assicurata in funzione della tenuta della coalizione (che nasce solo in funzione del momento elettorale)
- è assicurata la rappresentanza degli interessi, ma non delle idee
Nel dibattito che è seguito sono stati trattati diversi aspetti:
la difficoltà a modificare la legge elettorale nazionale in assenza di una maggioranza che esprima tale volontà. Sono disponibili due strumenti: il referendum e la proposta di legge popolare. Entrambe le vie sono difficoltose dato che non sembra che ci sia una sufficiente spinta da parte dell’opinione pubblica. Resta la possibilità di condurre una battaglia all’interno di uno o meglio più partiti.
Si propone anche la comparazione fra diverse leggi elettorali vigenti in altri stati democratici.
I prossimi passi saranno relativi all’organizzazione dell’Officina riguardante questo tema, con l’individuazione di alcune figure che ne coordinino il lavoro.
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